Soggiorna a Palermo
All’inizio del 2005, prendeva corpo un progetto veramente suggestivo. Quello di “fondere” in un’unica grande struttura alberghiera, tre palazzi contigui del centro storico di Palermo. Il nucleo centrale era stato il convento e la grande chiesa dei Padri della Mercede. Un ordine monastico che ebbe grande fama e prestigio a Palermo a partire dalla fine del ‘500, quando le potenze europee dell’epoca, trasformarono Palermo in una specie di Pearl Harbour della cristianità; unitasi per la guerra contro i Turchi. Nel quadro di quegli eventi, i Padri Mercedari curavano con grande rischio lo scambio di prigionieri fra le opposte fazioni. Dopo Lepanto (1571), tutti tirarono un sospiro di sollievo. Le enormi risorse finanziarie piovute sulla città furono in gran parte dirottate per alla realizzazione di colossali progetti di riconversione urbanistica. Fu allora che i Monaci lasciarono la modesta casa nei pressi del porto, per acquisire la sede dove oggi sorge il Grand Hotel Piazza Borsa. Di quel tempo rimane oggi pressoché immutato, il chiostro con gli arditi verticalismi del portico e la porta del vecchio convento. Sormontata quest’ultima, dall’effige che i padri della Mercede scelsero come simbolo della loro missione: il Pellicano che imbocca il suo piccolo. Una immagine legata ancora oggi alle più antiche suggestioni della spiritualità cristiana. Ed infine lo scalone monumentale, che benché oggetto nei secoli di taluni rifacimenti parziali, ostenta ancora, in gran parte dei suoi gradi, l’introvabile marmo rosso della vicina Piana degli Albanesi.